ISOLE

Alessandro, quando giunse davanti al mare, pianse.

  

Isole, mia perplessità.
Isole, quanto è strano.

Mi guardo indietro e mi rendo conto di quanto spesso,
senza saperlo, vi abbia cercate.

Isole, no, finis terrae, piuttosto,
promontori, penisole, brevi allucinazioni di libertà e autonomia.

Dita di terra, slargate e tese
come a indicare  un luogo lontano,
a ingannare
forse
questa lunga attesa
che l'Azzurro venga a riprendermi
e
a placare intanto
un poco almeno
questa mia fame di vento

 

 

(apr. 2010)